-Scritto da Massimo Usai
Abbiamo tutti lo stesso numero di ore al giorno, ma come usiamo questo tempo nei nostri giorni?
Molti studi scientifici e psicologici, ci insegnano che se volessimo essere felice, dovremmo contare il tempo che abbiamo a disposizione, non il denaro.
Il giorno in cui percepiamo che abbiamo piu’ tempo per le cose importanti della nostra vita, e non siamo ossessionati dai soldi che abbiamo, la nostra vita diventa migliore.
Sono solo io, oppure tutti noi abbiamo familiarità con quella sensazione di non avere abbastanza tempo durante il giorno?
Quante volte ci ritroviamo regolarmente a dire “Sono troppo occupato” o “Non ho tempo per questo“?
La povertà del tempo a disposizione colpisce sia coloro che hanno un reddito alto ma anche coloro che l’hanno basso, non ci sono distinzioni di sorta.
Sentirsi pressati per il tempo che manca è spesso accompagnato dalla percezione che la vita ci stia passando davanti e ci stia di fatto sfuggendo.
Il tempo è la ragione numero uno che le persone danno per fare scelte alimentari malsane e fare meno esercizio fisico, o non curare le relazioni sentimentali adeguatamente, ad esempio.
La mancanza di tempo giustifica ogni cosa, dalla vita irregolare, al nervosismo.

La mancanza del tempo ci rende di sicuro infelici.
E’ innegabile che le persone che sentono il tempo che passa e che non riescano a gestirlo, sperimentino livelli più bassi di felicità e livelli più alti di ansia, depressione e stress.
Sperimentano meno gioia. Ridono di meno. La loro produttività sul lavoro diminuisce drasticamente.
Il tempo e il denaro sono entrambi beni preziosi che influiscono sulla percezione della felicità da parte delle persone.
C’è una tendenza a valutare il denaro piu’ del tempo, nella societa’ in cui viviamo.
E’ una pressione e una cultura che non arriva solo dai media, ma che cresce spesso anche nei nostri ambienti familiari, tra gli amici, al posto di lavoro.
Al contrario, e’ risaputo che avere maggiori quantità di tempo libero è collegato ad una maggiore felicità e soddisfazione della vita, indipendentemente dal reddito.
Lo sappiamo tutti, ma facciamo finta di non saperlo o evitiamo di affrontare la realta’ delle cose.

Allora perché lavoriamo cosi tanto per renderci infelici?
Perché corriamo dietro ad un lavoro che consideriamo migliore solo perche’ ha un reddito più alto?
E’ semplice masochismo? Oppure siamo deboli fino al punto di non gestire quello che in realta’ tutti sappiamo?
Molti di noi credono che avremo più tempo libero in futuro se oggi ci sacrifichiamo, in pratica che se lavoriamo sodo ora, possiamo goderci la vita più tardi.
Tuttavia, quando arriva il futuro, non abbiamo più tempo libero o non sappiamo come utilizzarlo, a parte il fatto che non e’ detto che con quella ansietà al futuro ci si arrivi.
Continuiamo a ripetere gli stessi comportamenti anche da pensionati, se non correggiamo questi quando ancora attivi e produttivi.
Il nostro atteggiamento nei confronti del tempo è modellato dai nostri valori e dalla nostra mentalità, e la nostra percezione dei cambiamenti temporali spesso riflette le nostre priorità.
Credo che molti di voi l’abbiano sperimentato in prima persona durante il blocco COVID-19.
Diciotto mesi prima del lockdown, molti avevano dei piccoli progetti laterali in atto, e non riuscivamo mai a trovare il tempo di fare quelle cose che non avevamo il tempo di fare.
Quando le nostre città sono entrate in isolamento, siamo rimasti bloccati a casa per mesi, ed avevamo più tempo a disposizione del solito tutti i giorni.
Ma le cose che prima non riuscivamo a concludere sono rimaste incompiute.
Siamo sempre stati capaci di trovare modi più “interessanti” per occupare il nostro tempo.
Il lockdown e’ passato spesso senza utilizzare al meglio questa opportunità che la vita ci ha presentato, perché’, pensatela come volete sul virus, ma quel tempo libero, è stato un momento “una volta nella vita”, che probabilmente non si ripresenterà mai più nella nostra esistenza temporale sulla Terra.

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Sappiamo bene che la percezione del tempo può essere fortemente influenzata dalle emozioni che proviamo.
Quante volte diciamo “Il tempo vola quando ti diverti”? Ed è vero, perché questo è ciò che proviamo con la percezione che il tempo sembra accelerare quando siamo in uno stato mentale positivo o svolgiamo un compito che troviamo piacevole.
Quindi, come possiamo trovare più tempo per le cose che contano?
Le ricerche psicologiche mostrano sempre che non si tratta di fare di più e in qualche modo trovare più tempo nella giornata, si tratta di ridefinire le tue priorità e fare un uso migliore del tempo che hai.
Quando attribuisci un valore elevato a qualcosa, lo tratti naturalmente con maggiore rispetto.
Può essere utile riflettere su ciò che è più importante per noi stessi, impegnarsi attivamente nel momento che dobbiamo essere impegnati e allontanarsi da compiti e progetti che non ci servono più.
Solo se vediamo il tempo come un bene prezioso, possiamo vivere una vita più appagante e soddisfacente.

Ciò di cui abbiamo davvero bisogno è un reset della mentalità.
È facile rimanere intrappolati nella retorica che la tua mente subconscia gioca molto spesso in loop, ricordandoti quanto sei occupato, quanto devi fare e quanto poco tempo hai per te stesso.
Inoltre, questo percorso neurale diventa un modello predefinito, facendoti sentire frenetico, sopraffatto e povero di tempo.
I modelli di pensiero subconscio possono avere un impatto significativo e negativo sul nostro sistema nervoso.
Lo sappiamo bene, ma spesso non riusciamo a gestirli come vorremmo.
Nel corso di una giornata, diventare consapevole dei tuoi pensieri e dei messaggi ricorrenti che invii a te stesso, e provare a gestire meglio la tua mente e le tue emozioni, e’ un esercizio basilare per avere maggiore felicita’
Può essere utile riformulare attivamente i nostri pensieri, ad esempio un esercizio importante puo’ essere la sostituzione di “Non ho tempo per questo” con “Non è una priorità”.
Non si tratta di fare di più e in qualche modo trovare più tempo nella giornata per fare queste cose, ma si tratta di ridefinire le tue priorità e fare un uso migliore del tempo che abbiamo a disposizione, che e’, non dimentichiamolo, sempre uguale per tutti.

LE ORE SONO 24 IN UN GIORNO, NON UNA IN MENO E NON UNA IN PIU’.
Cerco sempre di ricordarmi che abbiamo tutti lo stesso numero di ore al giorno; si tratta in ciò che scegliamo di concentrarci per far si che queste ore siano usate al meglio per noi stessi.
Riflettere sui tuoi valori fondamentali e se sono in linea con le tue azioni e attività quotidiane e’ basilare prima di usare ogni secondo che abbiamo a disposizione.
Ci sono attività quotidiane che stai facendo che non ti stanno avvicinando ai tuoi obiettivi ed esigenze?
Semplice: elimina le attività non importanti per liberare tempo per le cose che contano.
Delega, riprogramma o semplicemente rimuovi alcune attività dal tuo elenco.
Scaricare un’app di monitoraggio del tempo può essere un esercizio utile, il mio iphone ne ha una di base ed e’ la prima notifica che ho ogni mattina come mi sveglio.
È interessante e spesso sorprendente quando scopro la quantità di tempo che trascorro sui social media e se mi segnala che ho aumentato il mio tempo su di essi, mi allarmo immediatamente.
Attività insensate come lo scorrimento di Facebook, la visione di Netflix e lo shopping online possono sembrare rilassanti, ma non sono necessariamente la scelta migliore quando si tratta del proprio benessere mentale e dell’utilizzo del tempo.
La tecnologia offre una tentazione costante di riempire la tua attenzione che può contribuire al dominio del sistema nervoso simpatico.
Ma andare a fare la spesa al supermercato o a cercare il tuo disco preferito nei negozi anziche’ online, ti fa senza dubbio usare molto piu’ tempo, ma allo stesso momento ti rilassa la mente e ti aiuta psicologicamente mille volte di piu’.
Riposare e partecipare ad attività come leggere un libro, scrivere una pagina per il blog, fare il pane in casa, o la meditazione ascoltando il tuo disco preferito, sono importanti per la salute mentale e il benessere della tua persona.
Io ho smesso di controllare le email sul telefono, ad esempio. Mi mettevano ansia e pressione, sentivo l’esigenza di dover rispondere immediatamente.
Ora, invece, le leggo due volte al giorno e solo in quel momento rispondo, anche se qualche volte l’interlocutore si indispettisce di questa lentezza nelle comunicazioni che e’, comunque, sempre molto piu’ rapida che spedire una lettera via posta, per cui, se non hanno pazienza di attendere tre o quattro ore per una risposta, non perdete neppure tempo a spiegare perche’ lo fatte.
Ricordatevi che il tempo e’ importante, e’ il nostro conto in banca.

I MOMENTI DI PAUSA SONO IMPORTANTI COME IL LAVORO.
Le pause, inoltre, possono anche aumentare la creatività, la produttività e la concentrazione.
Crearsi momenti di rilassatezza mentale durante la giornata consente una maggiore comprensione del resto delle nostre mente e di come risolvere problemi che, se sempre sotto pressione, non vediamo mai la soluzione.
Bisogna anche essere più selettivi sulle informazioni che consumiamo.
Siamo bombardati da una quantità enorme di informazioni ogni giorno, ma solo una piccola parte di esse è valida e utile.
Alcune informazioni possono essere angoscianti, con conseguenti emozioni negative che sono evitabili.
Prendiamo la guerra o la crisi sanitaria che stiamo ancora vivendo, essere informati su queste cose e’ basilare, farsi travolgere da mille informazioni e leggere tutto e tutte le discussioni al riguardo e’ deleterio.
Farsi travolgere in discussioni online con persone che e’ chiaro sono inondati da informazioni varie e leggono ogni versione dei fatti, e’ meglio evitarlo.
Quando solo vedi o percepisci che una persona e’ uno che vede complotti per ogni cosa, evitalo.
Io li chiamo “confini sani” con il resto del Mondo, che si applicano anche alle aspettative che riponi su te stesso.
Passi ore a cercare di perfezionare compiti o progetti che sono già di alto livello, per persone normali come noi, hai considerato quanto del tuo tempo prezioso viene sprecato nella ricerca dell’equilibrio per soddisfare le aspettative di tutti nelle funzioni online con persone di cui ha un interesse vicino allo zero e che spesso non hai mai neppure incontrato di persona?
Tempo che potrebbe essere meglio speso per stare al passo con amici e familiari o dedicarlo al tuo benessere.
Imparando a mettere a tacere il tuo critico interiore e riconoscere quando un compito è stato completato a un “livello accettabile”, che sia un compito di lavoro o di comprendere problemi complessi come un conflitto lontano da casa, ma non troppo lontano da farti stare completamente tranquillo mentalmente.
So bene che ci sono alcune attività che dobbiamo completare quotidianamente, che non possono essere delegate.
Possono essere attivita’ monotone, ma fanno parte della vita.
Riformulando questi compiti, puoi ricalibrare la tua mente per percepirli come momenti e tempo ben speso.
Pratica la gratitudine nella linea di alimentari quando vai al supermercato, padroneggia la consapevolezza quando pulisci la casa e immergiti negli audiolibri di auto-aiuto durante il tuo tragitto mattutino in macchina o dentro la metropolitana.
Anni fa, quando vivevo a Londra, quando guidavo la macchina nel tragitto di 30 minuti che facevo per andare al lavoro, ascoltavo LBC Radio .
Era un modo di migliorare il mio compendio della lingua inglese, ma, man mano che miglioravo nel riconoscere accenti, inflessioni e anche espressioni locali, venivo comunque investito dalla tensione che le persone che parlavano attraverso il telefono in radio, trasmettevano a me come ascoltatore.
Una volta che avevo capito che potevo riconoscere le differenze tra un accento del Midland con uno dell’Essex, decisi di non ascoltare piu’ LBC.
Passai a mettere musica in macchina, come avevo sempre fatto prima, quando guidavo.
Fu come rinascere. La tensione scomparve e anche se il tempo era breve, arrivavo al lavoro con maggiore energia, positività e spesso nuove idee.
Mi sono sempre detto: Il tempo conta solo qui e ora, in questo momento.
Non puoi cambiare il passato rimuginando su di esso, e non importa quanto meticolosamente pianifichi la tua vita, non puoi controllare il futuro.
Ho preso in dote questa lezione da un libro di fotografia che lessi anni fa, il libro si chiamava “Another way to telling – a possible theory of photography”, scritto a due mani da John Berger e Jean Mohr.
Loro parlavano del fatto che la fotografia era sempre un’espressione del passato, perche’ un secondo dopo il click della macchina fotografica, quel momento era gia’ passato e che quindi il presente, quell’istante dedicato al click, era importante ed andava usato nel migliore dei modi.
Quel libro ogni tanto finisce nelle mie mani e mi aiuta nei momenti di difficoltà, sia nel trovare ispirazione nella fotografia, sia nella vita e cerco di ricordarmi l’ultima volta che mi è sembrato che il tempo si fosse fermato.
Se rifletto su questo momento, scopro di essere stato pienamente coinvolto nell’esperienza della sensazione del tempo che non si muoveva.
Quel momento e’ quando siamo in uno stato di flusso e la nostra mente è stimolata e impegnata, il tempo può cessare di esistere nella nostra percezione.
Al contrario, se sei coinvolto in un ciclo di pianificazione costante, fretta e trambusto, sembra che il tempo passi come una Mercedes guidata da Lewis Hamilton.
Nel passato ho fatto tanti errori al lavoro, ed ho imparato solo recentemente che quando lavori per un obiettivo, dovresti prenderti il tempo per sperimentare e apprezzare ogni passo lungo il percorso.
Spesso non l’ho fatto, per colpa mia, ma anche per colpa delle situazioni pressanti in cui ci siamo messi nella vita.
Cosi ho cominciato a leggere libri tematici su questi argomenti ed ho cominciato a visitare psicanalisti che mi potessero aiutare a riflettere e rimettere in linea la mia vita, il mio tempo e le mie emozioni.
Autentici professionisti che mi aiutassero a capire gli errori a non ripeterli e non rivangarli in scuse patetiche e inutili.
Questo tempo speso con psicanalisti, mi ha insegnato ed ho imparato che e’ particolarmente importante essere presenti e vivere appieno il momento attuale, il presente.
Mi ha insegnato che dovrei trascorrere piu’ tempo con le persone a me care.
Usare questo tempo “presente’ per connettermi, ricaricarmi e creare ricordi preziosi.
Concentrandoti profondamente su ciò che sto facendo e ascoltando attivamente, rafforzando i legami esistenti e costruire nuove relazioni se e’ possibile.
Spesso non l’ho fatto, in passato mi sono messo troppe volte in conflitto con mia sorella o con i miei genitori o con gli amici.
È anche importante essere pienamente presenti nei momenti difficili delle persone che ci sono care.
Sebbene la distrazione durante le esperienze impegnative possa sembrare il modo migliore per ridurre il dolore, la sofferenza che dobbiamo affrontare a un certo punto della vita, davanti ad alcune situazioni, devono essere affrontate, perche’ queste sono inevitabili.
Più impariamo a sederci con il disagio, con le sofferenze e a crescere da esse, più diventiamo resilienti.
Accettare pienamente e impegnarsi con esperienze difficili può anche permetterci di assaporare momenti felici e significativi più profondamente.
Inutile girarci attorno per molto, non sono i soldi, non lo e’ la macchina nuova o le vacanze alle Maldive che ci danno la maggiore felicita’ e rilassatezza, perche’ le cose migliori della vita sono gratuite, non hanno un prezzo e si chiama “tempo”.

Apprezza i piccoli momenti più profondamente praticando la gratitudine.
Spesso aspettiamo di non avere più qualcosa prima di apprezzarne il valore.
Non apprezziamo il tempo libero che abbiamo goduto nella prima età adulta fino a quando non stiamo inseguendo stancamente obbiettivi noiosi.
O la libertà di sapere che abbiamo molti anni di vita davanti a noi, fino a quando non viene tragicamente portata via e ci accorgiamo che altri venti anni di vita per noi sono quasi un’utopia perche’ ci posizionerebbe nell’essere la persona piu’ vecchia mai esistita al Mondo.
Credo di aver tratto beneficio dallo scoprire ingenuamente al mio scorso compleanno, di avere un tempo illimitato, ed a questo punto spero di trarne maggiore felicità dalle esperienze ordinarie che ho davanti.
Sento ora maggiori probabilità di perseguire obiettivi emotivamente rilevanti, comportarsi in modo più generoso e dare priorità alle relazioni strette.
Non ho voglia di aspettare che sia quasi troppo tardi.
Ho iniziato relativamente da poco a pensare quando mi debba sentire più felice.

Cosa sto’ facendo in generale?
“… So many things I would have done, But clouds got in my way…”, canta Joni Mitchel in “Both Sides Now”, e ogni volta che sento questa canzone, penso intensamente a tutte gli ostacoli che ho permesso di stare tra me e le mie illusioni di vita e penso che quel tempo non tornerà mai piu’, che gli errori fatti rimangono, ma che devono stare nel passato e solo come insegnamento per il futuro, non farli diventare nuovi ostacoli davanti a me.
Cosi mi sono fatto una lista di cose che considero importanti, che possono anche solo voler dire guardare un tramonto e mi sono auto impegnato a fare queste cose più spesso.
Voglio stare seduto piu’ di prima, meditare e riflettere e godere delle piccole cose, ho fatto troppe cose troppo velocemente e sotto troppa pressione per troppo lungo tempo, ora e’ arrivato il momento per leggere, ascoltare, guardare e godere del presente.
C’è una convinzione collettiva che il tempo va più veloce man mano che invecchiamo.
Da bambini, siamo più presenti e impegnati, e abbiamo costantemente nuove esperienze e apprendiamo nuove abilità.
Da adulti, i compiti possono diventare di routine e a volte navighiamo attraverso la vita con il pilota automatico. Impegnati nell’apprendimento permanente, provando cose nuove, esplorando nuovi posti e dandoci l’opportunità di incontrare nuove persone. Questo ci impegna e ci connette e assicura che la vita sia arricchente e significativa a qualsiasi età.

Abbiamo solo una vita e una quantità limitata di tempo.
Abbiamo tutti lo stesso numero di ore disponibili durante il giorno.
“Usali saggiamente”, mi ricorda sempre la mia terapista, “scegli attivamente come trascorrere il tuo tempo”. Non contenta aggiunge spesso: “Spingi le tue zone di comfort, impegnati profondamente, pratica la gratitudine e crea ricordi. Vivi una vita che apprezzi ora, in modo che un giorno tu possa guardare indietro a una vita ben vissuta”.
Che sia questa la mia funzione nella vita anche per gli altri, nel lasciare questo ricordo come insegnamento per chi mi conosce, come le fotografie che faccio, come un libro di memorie che sia da monito per mia figlia o per chiunque sia interessato a leggerle, sia ora o anche quando non ci saro’ piu’.
Un modo di vivere, un uso del tempo che spieghi chi sei e perche’ gli errori che hai fatto sono stati involontari, che non volevi farli e che se potessi rinascere e sapessi tutte le cose che so ora, non li rifarei di certo.
Come sfruttare al meglio il tuo tempo deve essere la nostra priorita’, specie per i piu’ giovani che stanno solo ora entrando in quel circolo di pressione in cui anche io entrai e mi sono fatto travolgere credendola la vera via di vita.
Alla fine, le mie regole da suggerivi, se avete seguito fino a questo punto il mio lunghissimo ragionamento, sono quelle che seguono.
Scrivere questo post e’ stato anche uno scavare dentro di me, creandomi dolori ma anche momenti di rilassatezza e consapevolezza, e mi prendo la briga di suggerire dei semplici punti guida che io ho trovato basilari verso il raggiungimento di un equilibrio.
Rifletti sui tuoi valori ed elimina o esternalizza le attività che non si allineano ai tuoi valori.
Dai priorità ai tempi di inattività e sii selettivo sul tempo dedicato alla tecnologia che non e’ vero che e’ nostra amica, ma e’ esattamente il nostro primo avversario nella vita se ci facciamo travolgere da essa.
Impegnarsi profondamente nei momenti importanti essendo presenti.
Pratica la gratitudine e impara ad assaporare “le piccole cose”.
Impegnarsi nell’apprendimento permanente e tentare nuove esperienze.
Parafrasando, in conclusione, ancora una volta Joni Mitchell, “I really didn’t know life at all”.
Spero ora di saperne di piu’ e che il mio scavare interiore sia stato utile da leggere per chi mi conosce personalmente e per chi, pure non conoscendoci, ha le stesse mie esigenze e problematiche.