Write by Massimo Usai
Quello che ha colpito di piu’, nella dichiarazione di guerra da parte russa, e’ stato senz’altro il bizzarro riferimento di Putin alla “de-nazificazione” del governo ucraino.
La risposta piu’ logica a queste incredibili posizioni e’ stata la risposta piu’ popolare su twitter da parte di tutti quanti: “La de-nazificazione inizia a casa tua”.
Sappiamo bene che la risposta data non era solo vuota retorica seguente la rabbia per l’inizio di una guerra assurda, ma era basata su fatti ben chiari.
A questo punto penso sia arrivato il momento di parlare del consigliere di Putin: Aleksandr Dugin.
Questo è Dugin.

È stato chiamato “il Rasputin di Putin“, e non solo per la barba.
Ha scritto la strategia che ha plasmato la politica estera di Putin da sempre.
In sostanza, è il Mein Kampf di Putin; tutto preparato anni prima in bianco e nero, davanti ai nostri occhi, da vedere, studiare ed analizzare, che forse abbiamo in parte sottovalutato.
Innanzitutto, un po ‘di storia di Dugin stesso, per chi non lo conoscesse.
Oltre a consigliare i membri della Duma e Putin, è stato membro fondatore del Partito Nazional-Bolscevico, del Fronte Nazionale Bolscevico e del Partito Eurasia.

E questo sopra è un simbolo del nazional bolscevismo, progettato dallo stesso Dugin .
I punti di riferimento sono chiari. Nei suoi scritti ha espresso ammirazione per le Waffen SS e dice che cerca di stabilire un “fascismo fascista radicalmente rivoluzionario e coerente” in Russia.
Crede che Internet dovrebbe essere vietato e ha detto che la chimica e la fisica sono scienze demoniache.
Dugin ha anche fondato l’Unione giovanile eurasiatica, che ha compiuto atti di vandalismo sui monumenti nazionali ucraini.
Sia il movimento, che lo stesso Dugin, sono banditi dall’Ucraina.
Se il termine “Eurasia” suona familiare, è forse perché lo avete letto in 1984 di Orwell.
Per Dugin, tuttavia, questo romanzo distopico non è un avvertimento: è un modello a cui aspirarsi.
Non sorprende che per un vecchio filosofo sovietico, forse, Dugin sia anticapitalista.
È anche anti-liberale, anti-democratico e, giusto per non farsi mancare nulla, e’ pro-dittatura.
Per lui, Stalin, non Lenin, è il grande eroe ideologico. Marx non esiste nella cultura di Dugin.
Come Putin, crede che la disgregazione dell’Unione Sovietica sia stata un disastro. Attraverso i suoi scritti, propone il ristabilimento dell’impero dell’era sovietica, e un’espansione di quella che era la “Grande Russia” – tutto con la forza, senza nessuna remora.
Nel 2008, quando Putin invase la Georgia (usando una strategia politica e militare quasi identica a quella che stiamo vedendo in questi giorni), Dugin lo esortò a mantenere lo slancio di quella invasione attaccando l’Ucraina.
Dugin è anche un eroe e un’ispirazione per l’estrema destra occidentale.
I suprematisti bianchi e i leader dell’alt-right a Charlottesville lo idolatrano.
Nel 2008, ha incontrato e parlato con il consigliere di Trump e attivista di estrema destra Steve Bannon.
Se ti sei chiesto perché Trump è stato morbido con Putin, non chiedertelo più.
Dugin ha scritto oltre 30 libri, ma di gran lunga il più significativo è Foundations of Geopolitics del 1997. Questo è stato usato come libro di testo nell’Accademia dello Stato Maggiore dell’esercito russo.
È stato anche raccomandato di insegnarlo nelle scuole russe, ed anche in questo caso, se ti chiedi perche’ molti giovani russi paiono dei nazisti, non chiedertelo piu’.
Foundations of Geopolitics stabilisce obiettivi molto specifici per stabilire la “Grande Russia”.
Ad esempio, i sostenitori del Brexit nel Regno Unito, l’esclusione politica della Gran Bretagna dal resto d’Europa, ha avuto il suo appoggio e i finanziamenti russi alla campagna referendaria, in particolare a persone come Farage, hanno permesso di raggiungere questo traguardo.
Non e’ un caso che oggi il Partito Conservatore abbia come principali finanziatori oligarchi e persone di scarsa familiarita’ con la democrazia, con passaporto russo.
Al riguardo vi consiglio questo articolo che ne parla nei minimi particolari.
Dugin sostiene la destabilizzazione dell’Occidente usando la disinformazione e la sovversione. Usando l’informazione a proprio uso e consumo e destabilizzando i social network con una marea di informazione falsa.
Questo è stato a lungo in corso sotto la guida di Putin e nonostante sia stato provato e dimostrato, c’e’ ancora gente che non ha capito come siano andate le cose.
È un sostenitore della politica di utilizzare la dipendenza dell’Occidente dal petrolio e dal gas russi per esercitare pressioni.
Questa è stata una preoccupazione per anni e sta indubbiamente ostacolando le sanzioni e le azioni da parte occidentale.
Sostiene che l’Ucraina dovrebbe essere annessa e ogni traccia di identità nazionale cancellata. Questo è stato tentato negli ultimi anni con la disinformazione e la falsità’ storica ed ora vogliono siglarla con un attacco militare risolutore.
Non finisce qui.
Dugin sostiene di portare, in qualunque modo possibile, la maggior parte dell’Europa nell’ovile russo, compresi non solo candidati ovvi come Ucraina, Lettonia, Lituania ed Estonia, ma anche Finlandia, Romania, Macedonia del Nord, Serbia, “Bosnia serba” e Grecia.
C’è una citazione spesso (erroneamente) attribuita a Goebbels: “Accusa l’altra parte di ciò di cui sei colpevole“.
È comunque una tattica comune all’interno dell’estrema destra – una tattica usata più e più volte da Trump (“Fake news!”)

Questo spiega tutte le accuse di Putin riguardo all’Ucraina, che dicevo in premessa – neonazismo, minacce alla sicurezza, sovversione, presunto espansionismo … Tutti queste cose descrivono accuratamente le azioni e le motivazioni di Putin.
E ciò che tutto questo chiarisce è che, se non impedito, Putin non si fermerà all’Ucraina, non più di quanto Hitler si sia fermato in Austria, o in Cecoslovacchia, o in Polonia.
Ed allora? Dobbiamo essere pronti e non sorpresi di una guerra mondiale reale, anche con uso di armi atomiche?
Io dico che la vedo molto possibile come soluzione finale.
Un’affermazione che faccio con molta angoscia.
2 Replies to “Una dichiarazione di Guerra bizzarra, ma basata su un progetto ben preciso.”