Mentre ci siamo imbarcati a pieno regime nel Anno Nuovo, non vediamo già l’ora che finisca.
Sembra, per ora, la copia sbiadita degli ultimi anni e affrontare le sfide che ci attendono nei prossimi mesi, già stancano ancora prima di iniziare.
Ho così poco entusiasmo che non riesco neppure a guardare le foto fatte negli ultimi anni e decidermi a pubblicarle.
Nell’hard disk ho trovato foto che vorrei condividere, visto che raccontano, come le parole che spesso scrivo, la storia di come sono cresciuto e di come ho trascorso la mia vita.

Il mio blog è stato il compagno fedele dove buttare giù le emozioni, e le mie speranze, ma anche le rassegnazioni che la vita regala.
I miei scritti continueranno ancora, cercando una spiegazione che sia plausibile e approfondita di come funziona il sistema in cui viviamo.
Messa così potrebbe parere che io sappia mettere a fuoco all’interno di un post le cose come stanno, ma è solo un’illusione.
Con le parole cerco di catturare immagini con le parole così come faccio con la macchina fotografica ed è come scattare inquietanti ritratti a lunga esposizione dopo aver pulito il sensore della fotocamera con le dita e utilizzare una luce che è sporca, grigia e senza intensità.
Per evidenziare le parole accattivanti che cerco di scrivere, mi aiuto sempre della musica e la trovo sempre di forte ispirazione e so bene che non sono l’unico e che non dico nulla di trascendentale, ma trovo sempre intrigante ed appassionante dividere con voi cosa sto ascoltando al momento.
A questo punto non mi rimane che mandarvi un messaggio finale: Godetevi il mio problema, spero che alla fine un pizzico di piacere possa essere rintracciato.