The Baltic States Makes Waves

By Massimo Usai

Ho passato molto tempo in Polonia in questi ultimi cinque anni, e sono rimasto sempre piacevolmente sorpreso dal livello di lavoro e progresso che questo Paese sta raggiungendo sotto il livello economico e, almeno nelle grandi città, a livello sociale.

La Polonia potrebbe essere al livello di qualunque altro Paese Europeo, se solo lo volesse veramente.

E’ decisamente avanti a buona parte della “Nuova Europa”, quella che ha raggiunto l’Unione Europea nei primi anni 2000 e molti altri Paesi Europei, dentro il progetto comunitario da sempre, che spesso, ha fatto l’errore di cullarsi e sedersi su successi e progressi passati ma che ora appartengono solo ad una forma di letargo pericolosa e depressiva.

La stragrande maggioranza dei polacchi dimostra ogni qualvolta, nei gesti, nelle azioni e nelle parole, che aver ereditato uno Stato, una Capitale, soffocata da un Regime oppressivo, ha forse causato questo sfociare d’energia e la voglia non solo di emulare il resto dei Paesi Europei, ma di dimostrare anche che nel non lontanissimo passato, la Polonia e’ stata uno Stato tra i principali del Continente in termini di idee, passione politica, cultura e creatività’.

Oggi Varsavia e’ Capitale di riferimento non solo più’ di una Nazione indipendente dal 1989, ma e’ di riferimento in tutta Europa e sta superando l’interesse in Europa,  da parte delle nuove generazioni, su città’ forse super abusate in tendenza negli ultimi anni come Berlino, ad esempio.

Ma la Polonia deve stare molto attenta, ora e’ improvvisamente sul filo del rasoio, sul bordo del baratro, e lo e’ per colpa di una classe dirigente eletta da persone che probabilmente non hanno mai capito bene il progetto di integrazione di popoli e cose.

Secondo me la resistenza a questa deriva, come avviene in tutta l”Europa Occidentale, deve partire dalle citta’.

Inutile sperare nella ribellione della provincia, serve la spinta da parte di Poznan, Cracovia, Varsavia, Danzica e tutte le altre grani realta’ che sono, senza ombra di dubbio, il vero cuore pulsante della Nazione.

Baltic
Warsaw by @massimousai

Attenzione, questa cosa e’ comune in tutto il Continente e in tutto Il Mondo.

New York produce ricchezza, cosi come Londra, Milano, Berlino o Parigi, ma poi a votare vanno diligenti ed allineati quelli che vivono nella provincia dell’Illinois o in mezzo alla nebbia della Pianura Padana o nelle zone depresse tra Manchester e Liverpool, e sono loro che spesso determinano le scelte politiche, eleggendo persone non solo non preparate sotto ogni aspetto della vita sociale, ma che sono espressione degli stessi elettori, arruffoni, confusi, di Destra.

Varsavia, ma quasi tutti i Paesi Baltici, in particolare l’Estonia e la sua Capitale Tallinn, stanno diventando in Europa la vera alternativa alla Silicon Valleycaliforniana e a quella Inglese situata a Londra, a East London, conosciuta come la Tech City.

Non tutti sanno che Skype, la famosa application per chattare online attraverso tutto il Pianeta e’ nata da quelle parti, e Tallinn e alcuni studenti dell’Università’ di Tartu, sono al centro di questo progetto che dal 2002 (anno della sua nascita’) ad oggi, ha trainato attenzione ed investimenti non solo in Estonia, ma anche in Lituania e Lettonia, arrivando fino a Varsavia, dove numero di persone, collegamenti e prestigio internazionale, hanno trovato terreno fertile per crescere e costituire una fetta importante dell’economia dell’area geografica in questione.

L’Economist ha scritto che “Estonia’s entreprenaurial record it’s the best in the industrialised world, and the trend still positive for years to come..”.

Ed ora anche a Riga trovi sempre più’ start-up che usano facilitazioni organizzative e la creatività’ di un Popolo tenuto per troppo tempo in dormitorio da una politica totalitaria.

Vilnius non e’ da meno, e non e’ un caso che la Capitale Lituana abbia il più’ alto numero di sottoscrizione alla telefonia mobile e la copertura di high-speed broadband and la densità’ del di network che permettono il pubblico accesso alle reti ad alta velocità’ sia la più’ densa e completa in tutta Europa, facendo arrossire città’ come Londra o Berlino o Zurigo, convinte di avere un dominio nel settore difficile da strappare perlomeno nel vecchio Continente.

Questa grossa presenza e sostenuta anche da Governi che hanno o Presidenti di sesso femminile o particolarmente giovani, come in Estonia, dove il Primo Ministro ha solo 38 anni e si e’ laureato nella stessa Università’ dove e’ nata Skype, che hanno scommesso su questa carta per conquistare attenzione e sostegno e presentarsi con una faccia moderna e giovane e di tendenza, al tavolo della nuova Europa a cui hanno aderito il Primo Maggio del 2004.

Visitando questi Paesi a più’ riprese, la Polonia, e recentemente Estonia, Lituania e Lettonia, respiri di prima mano questa vivacità’ e l’entusiasmo della gente, giovane o meno giovane, e’ facile da percepire e la vita, anche solo la sera in uno dei tanti bar all’aperto delle loro Capitali, e’ un’esperienza cosi rinvigoriate e trascinante, che la sera in albergo, la prima cosa a cui pensi e’ “cosa accidenti possono fare i polacchi per stare all’interno di questo filone Baltico anziché’ ascoltare le sirene repressive di Budapest?”

Semplice, andare a votare, combattere casa per casa, voto per voto, perche’ non possono farsi scappare questa possibilità per colpa di un’ossessione da immigranti che loro stessi erano, alla fin dei conti, fino al giorno in cui, nel 2004, vittime e spesso visti con diffidenza, nel resto del Mondo.

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