Il riscaldamento globale è così grave che sono sorpreso che ancora c’e’ chi ignora il pericolo e preferisce dividerci in fazioni opposte.

By Massimo Usai

(English Version HERE )

Ricordo che la prima volta che mi hanno parlato di riscaldamento globale ero ancora sui banchi della scuola.

L’insegnate era uno alternativo e progressista, aveva studiato a Bologna e si vedeva da come vestiva, da come parlava e di cosa parlava.

Ci mostro’ le foto degli orsi polari che stavano goffamente su un terreno screpolato e fangoso per la mancanza di ghiacciom poi passava alle mappe incentrate sullo strato di ozono (o sulla sua mancanza) e le lezioni portavano ad esporre il problema con i CFC.

Avevo promesso a me stesso di non usare mai piu’  nessuna bombolette spray di qualunque tipo e di non voler mai piu’ sentire parlare di Aria condizionata.

In realta’ non avevamo a casa questo lusso e nella mia macchina, se avessi voluto fresco, dovevo abbassare i finestrini e sperare che soffiasse il maestrale.

Mi sono impegnato a riciclare tutto ciò che potevo e l’ambientalismo e le sue forme, erano la mia battaglia principale anche una volta entrato in politica.

Al tempo, quando parlavi di queste cose, venivi visto come uno che non aveva molti problemi nella vita e che volevi essere originale e alternativo, e l’argomento non ti portava a vincere nessuna elezione, da quella del vicinato a quella nazionale.

Era un “contorno”, una cosa in piu’ che solo i piu’ giovani volevano inserire nei programmi di partito, ma agli altri, non interessava per nulla.

Tutto questo avveniva negli anni ’80 e ’90, prima che questa realtà alternativa difficile da immaginare diventasse la nostra realtà reale. 

Come la maggior parte delle persone, ho giurato di fare la mia parte per smettere di ferire il nostro pianeta ma,  ad essere onesti, non pensavo di essere stato in grado, dopo pochi anni, di assistere in prima persona la dissolvenza del Pianeta.

A CHE PUNTO SIAMO?

Crescevo portando avanti discorsi e battaglie perse, che disturbavano o che, al limite, venivano prese con un sorriso di circostanza.

Credo che a questo punto, anche i negazionisti più veementi stanno trovando difficile ignorare ciò che sta’ accadendo. 

Acquazzoni torrenziali, inondazioni improvvise, incendi boschivi,temperature torride, raccolti tardivi, colture rovinate… e questo solo quello a cui abbiamo assistito in Europa, che sotto l’aspetto climatico, ha un ruolo di privilegio sul resto del Pianeta.

Il 2021 è stato l’anno in cui il mondo ha assistito alla sua prima carestia indotta dai cambiamenti climatici in Madagascar.

L’America è stata fatta a pezzi da un uragano così potente che non ha nemmeno perso forza mentre viaggiava per centinaia di chilometri attraverso la terra.

Poi abbiamo visto siccità senza precedenti che hanno fatto evaporare intere sezioni di fiumi in Argentina. 

Ora si ipotizza che un bambino di un anno oggi sperimenterà eventi meteorologici 24 volte più estremi nella loro vita rispetto a qualsiasi generazione più anziana.

Riscaldamento globale
Photo by Markus Spiske on Pexels.com

 Ora, dopo l’estate che abbiamo appena avuto, anche quella cifra sembra addomesticata.

Stiamo intravedendo quel futuro a cui non ci saremmo mai aspettati di assistere.

Devo confessare che ho notato che molti di noi hanno paura, io ho paura, per me stesso ma anche per le generazioni piu’ giovani della mia.

Dal 31 Ottobre al 12 Novembre, Glasgow ospiterà la 26a Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop26), vista da molti come un momento critico per il futuro del nostro pianeta. 

Mentre l’impegno a livello internazionale è essenziale per cambiare il futuro del mondo, e possiamo svolgere un ruolo nel chiedere e sostenere il cambiamento a livello istituzionale, politico  e aziendale, c’è ancora molto di più che possiamo facilmente fare per aiutare a guarire il nostro bellissimo pianeta. ​

Le reazioni degli automobilisti in Inghilterra, contro coloro che protestano perche’ il Governo Inglese non fa nulla contro il disastro climatico, ma bensì e’ uno dei peggiori nel Mondo occidentale sulla sua prevenzione, non fa sperare bene per noi che vogliamo salvare il Pianeta.

Bastano alcuni slogan banali per convincere molte persone che “il business personale e’ piu’ importante del problema clima”, non realizzando che se non si interviene subito, anche il loro business personale sparisce, insieme a loro come persone, ai loro cari e tutto il resto.

Quindi questo problema e’ importante e grave, piu’ di un’ora di ritardo per andare a lavoro e tutti dovrebbero calmare i propri nervi e vedere oltre il dito che punta alla luna.

La Pandemia ci ha insegnato che agendo pesantemente si puo’ combattere un virus e forse agendo pesantemente, fermandoci magari un giorno alla settimana, possiamo prevenire.

Onestamente, se avessimo investito meglio in ricerca e strutture ospedaliere, ed avessimo evitato 18 mesi di lockdown, non sarebbe stato meglio?

Allora perche’ aspettare che sia una sicura prossima catastrofe climatica a riportarci a un lockdown forse anche meno divertente di quello che abbiamo passato?
Perche’ il clima potrebbe portarci a chiuderci in casa e non avere Netflix o i Social network per farci passare il tempo, una catastrofe climatica sarebbe sicuramente molto peggiore di quella che ha creato il Virus.

Dobbiamo chiederci seriamente come possiamo fare tutti per aiutare a cambiare la traiettoria della crisi climatica. 

Questa è la nostra occasione per assumermi la responsabilità, per avere una mano nel controllare il nostro futuro e nel garantire che quelle lezioni che abbiamo avuto a scuola così tanto tempo fa non diventino la realtà che speravamo non sarebbe mai accaduta.

Quella realta’ che molti sottovalutavano e ci prendevano in giro quando eravamo cosi calorosamente impegnati a convincere il prossimo che quegli Orsi senza piu’ ghiaccio sotto i loro piedi, era un problema serio per noi che prendevamo la metropolitana e ci lamentavamo esageratamente di uno sciopero che avrebbe causato 20 minuti di ritardo al nostro viaggio.

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