By Massimo Usai
( Puoi leggere il post oppure ascoltarlo sul podcast, a te la scelta )
Ho provato, a gennaio, a prevedere cosa sarebbe stato il 2021, pochissimi di noi ci avrebbero messo dei soldi anche sulle nostre stesse previsioni, essendo l’anno in cui tutti, ma proprio tutti, non sapevano se in pochi mesi avessero avuto ancora un lavoro o se noi o i nostri cari, sarebbero stati ancora vivi.
Il terzo lockdown era in pieno svolgimento in ogni angolo del Mondo, e quelli che ancora lavoravano erano considerati “i fortunati” ed era impossibile immaginare che così tanti si sarebbero volontariamente allontanati dalla sicurezza del lavoro solo pochi mesi dopo.
Si, è successo questo.
Questa ondata di cambiamento è stata così profonda che ora ha anche un nome: la Grande Rassegnazione del 2021 (coniata dallo psicologo organizzativo Dr Anthony Klotz) e potrebbe avere un impatto sulle nostre vite tanto grande quanto gli altri grandi (Depressione e Recessione) che l’hanno preceduta decenni fa.
È difficile individuare esattamente il motivo perche’ si stiamo chiedendo dimissioni a frotte nelle varie aziende. Molti citano nuove priorità o la possibilità di ripensare che abbiamo avuto durante il lockdown; per altri, si tratta di trovare uno scopo o restituire dopo essersi sentiti incapaci di fare la loro parte al culmine della pandemia.
Ma per la maggior parte dei lavoratori, è bramoso della flessibilità offerta dal lockdown.
In effetti, la capacità di riflettere come – e dove – lavori sta rapidamente diventando più preziosa di un bonus o di un aumento di stipendio quando si considera un nuovo ruolo in un’azienda. da ricoprire.
La sfida, tuttavia, è che in questo momento non capiamo davvero come farlo funzionare questo lavoro a distanza.
Zero giorni, un giorno, giorni fissi, cinque giorni, tempo pieno in ufficio… o a casa;
Non esiste un standard preciso su come far funzionare effettivamente il “nuovo lavoro”.
E ciò che la tua azienda decide questo mese potrebbe essere molto lontano dalle direzioni in cui i tuoi amici o colleghi stanno lavorando.
Le aziende sono costrette a giocare d’azzardo con il loro ufficio e, con esso, la felicità (e la flessibilità) dei loro dipendenti mentre cercano di mappare come sarà il futuro del lavoro.
Quindi, come possiamo navigare in questo momento di trasformazione per avere successo?
- Dove lavori fa davvero la differenza per la felicità o la produttività?
- La flessibilità sarà davvero la risposta alla felicità?
Qualcuno ha le risposte alle mie domande?

Come me, anche voi state leggendo opinioni, direzioni, pareri, che si stanno sviluppando nel Mondo piu’ ideoligamente aperto ed avanzato.
Cerchiamo disperatamente consigli su come navigare il ritorno in ufficio, lavorare in modo flessibile e comprendere la carriera e l’ambizione attraverso una rivoluzione sul posto di lavoro che solo 18 mesi fa era lontanissima dalla nostra mente, ma che ora è problema prioritario.
Il punto di questo post e’ che tra alcuni mesi dovrò pensare a come sara’ il 2022 ed e’ chiaro che la previsione sarà molto più difficile di quella che è stata nel predire l’anno che stiamo vivendo.
Ho bisogno di aiuto, consigli e direzioni dove andare.