Guardando Indietro per andare avanti
Testo e Fotografie di Massimo Usai
Mentre comincio a fare piani per i viaggi futuri, sto pensando all’ultimo posto che ho visitato ed ho usato per opportunità fotografiche e per ispirare storie da scrivere.
Allo stesso tempo in cui guardo con ottimismo a nuove avventure, i ricordi dell’ultimo mio viaggio danzano nella mia testa con un ritmo ed un’intensità che mi pare avere mille storie da raccontare, ma so benissimo che non è così.
Eppure, avrei sul serio storie da raccontare, non solo dell’ultimo viaggio, ma mi sembra alle volte di non avere il tempo ed altre volte di non avere la calma necessaria per farlo.
A causa delle innumerevoli vite che ho vissuto, sono ispirato a perseguire il prossimo episodio delle mie storie guardando sempre dentro la mia storia personale.
Non so se sia corretto o meno, ma ultimamente ho imparato a scrivere senza fare riferimenti personali, ho provato ed ho trovato gioia a inventare situazioni, personaggi e luoghi.
Devo sviluppare di più questo aspetto ma se parlo di viaggi, non posso parlare di fantasia, perché’ un racconto di un viaggio, deve stimolare l’idea di vedere quel luogo a chi legge e non può essere deluso se quel luogo è solo frutto di fantasia.
Scrivere di viaggi, deve avere coerenza con la realtà, la fantasia non è ammessa, semplicemente perché’ chi legge vuole vedere cosa tu racconti, non quello che tu hai fantasticato.
Più viaggio, più lunga diventa la mia lista dei desideri, ma anche la lista dei rammarichi si allunga.
So anche bene che bisogna che ci metta un punto a tutte queste situazioni. Un giorno o l’altro lo farò.
L’ultima destinazione che ho visitato è stata come un viaggio all’interno della memoria, nel profondo delle mie emozioni e sta diventando la mia destinazione preferita: L’Italia!

Buffo che faccia questa affermazione, perché’ sono italiano e dovrebbe essere la logica, ma cosi non è stato per tanto tempo. Ora sento che è il posto migliore in cui ho viaggiato e il posto migliore dove viaggiare.
Mentre ho iniziato il mio viaggio fotografico e di storie di viaggio in Europa, Nord America e Asia oltre un ventennio fa, i luoghi che hanno davvero toccato il mio cuore sono sempre gli ultimi.
Penso sia naturale, ma metto anche le mani avanti, perché’ non è detto che il prossimo viaggio non mi faccia cambiare idea sul mio luogo preferito e mi possa aprire un mondo completamente nuovo.
Ma perché’ l’Italia è il posto migliore dove viaggiare?
L’abbondante Arte che vedi in ogni angolo d’Italia non ha rivali nel numero di opportunità fotografiche e di storie da cui puoi essere ispirato durante un viaggio.
Dietro ogni finestra o angolo di città, c’è una storia e un motivo per fare uno scatto fotografico importante.
Il solo pronunciare il nome a casaccio di cento artisti o uomini di storia, che hanno vissuto in Italia, di occuperebbe più spazio di quello che mi serve per scrivere queste parole nel post odierno.
Il cibo, l’architettura, le bellezze naturali, la gente, il cielo azzurro: tutto perfetto.
Come fotografo, ho un numero incommensurabile di potenziali servizi fotografici indipendentemente da quante volte visiterò questo straordinario Paese in futuro, ma sento come l’esigenza di andarci ancora perché’ voglio molte più testimonianze, molti più scatti, anche solo per me stesso.
Scegliere una sola foto per rappresentare l’ultimo viaggio che ho fatto in Italia non è un compito facile, ma di solito c’è una serie di 4/5 foto tra il gruppo di foto che ho fatto, e anche questa volta quelle immagini ci sono e un giorno le mostrerò con piacere.
Durante la mia ultima visita in Italia, ho incontrato un sole che ha creato forti temperature che non avevano colpito il paese in questa misura in oltre un quarto di secolo.
Per quanto sia stato deludente avere così tanto caldo e quasi nessuna precipitazione, le condizioni di asciutto continuo, mi hanno permesso di sperimentare qualcosa di unico per me, giocare con ombre forti e luci taglienti e complicate nell’adattarsi, specie per me che negli ultimi 20 anni ho scattato principalmente con le nubi e senza ombre, al mio stile fotografico.
Tuttavia, ho adorato l’esperienza solare per cercare di migliorarmi e crescere, anche se mi ha dato poche possibilità di serenamente sedermi e scrivere la sera con la brezza delle estati italiane, perché’ quella brezza non si è mai palesata.
Ho preso molti appunti e nei prossimi mesi spero che molti di questi appunti diventino storie e non necessariamente legati al viaggiare, ma vediamo, per ora tutto deve ancora essere pianificato con calma, ho ancora quella adrenalina post-viaggio che sta durando più del solito questa volta.

Gli avvistamenti di personaggi particolari che camminavano nella calura delle città, sono stati tra i punti salienti del viaggiare, e non vedo l’ora di trasformare il tutto in qualcosa di solido.
Vedere come degli estranei si univano facilmente alle discussioni tra tavoli vicini, per aiutarsi a vicenda a superare i 18 mesi precedenti quando come umani siamo rimasti bloccati nel folle vortice di un Virus impazzito è stato bellissimo e toccante.
Ed è stato questo modo di relazionarsi, decisamente italiano, che vorrei testimoniare con
la gentilezza di una storia che vorrei scrivere con le parole giuste, e lo voglio fare in italiano, ma anche con la lingua inglese, che rimane per me ogni volta che lo faccio, una sfida impegnativa con me stesso, oltreché’ espormi esponenzialmente alle critiche.
Ad ogni modo ho sul serio in programma scrivere delle persone che ho incontrato durante il viaggio, da quel signore di Udine che era seduto vicino a me nel ristorante a Treviso e aveva tanta voglia di parlare che non mi ha fatto finire il mio pranzo, fino a colui che mi ha tagliato i capelli a Bologna e che in 30 minuti mi ha raccontato tutta la sua vita passata e futura, come solo un barbiere è in grado di fare.
Come ciliegina sulla torta, il colore intenso che il sole intenso mi ha regalato e mi ha offerto la possibilità di ottenere foto insolitamente differenti dal mio standard e ora ci devo riflettere di più su questo risultato insolito.
Alla fine, ho capito che si tratta sempre di come reagisci a una situazione che definirà l’esperienza per te, ed è quello di cui parlerò nei miei racconti, perché’ in ogni vita, come nella natura, deve cadere un po’ di pioggia per crescere, ma anche il caldo intenso può aiutare a crescere.
Questo è quello che mi pare di avere capito da questo mio ultimo viaggio.