by Massimo Usai
Mi piace scattare foto di cortecce d’alberi, tronchi particolarmente belli se ne vedono parecchi nei parchi o nei boschi prossimi alla città, e potrei anche dare loro una piccola pacca mentre passo, un po’ come si fa con le persone anziane per sentire la consistenza della loro pelle.
Non sono l’unico a farlo, anche se non abbraccio gli alberi come potrebbero fare le persone nei parchi del Giappone e della Cina ma anche dell’est europeo.
Ho visto molte persone farlo a Varsavia, ed una mattina nei giardini del centro, ho visto una bella ragazza con lunghi capelli biondi, che forse non lavava da tempo.
Erano secchi, ma erano belli. Come lei.
COME UN QUADRO DAVANTI AI MIE OCCHI
L’unione tra quei tronchi quasi disegnati da un gran pittore, i suoi capelli gialli e quell’abbraccio, era un’immagine troppo bella, che stavo impressionando nella mia mente, ma che non potevo impressionare sulla macchina fotografica, visto che non l’avevo con me.
Guardai bene la ragazza e sembrava essere mezzo Asiatica e mezzo Europea, forse era con discendenze siberiane.
Stava lì, tranquillamente abbracciando uno dei grandi tigli nel parco, era bellissimo.
Credo che stesse praticando il Taoismo. Forse.
Che io sappia il taoismo insegna le persone a meditare con gli alberi, un modo naturale per liberare le energie negative che abbiamo internamente nel nostro animo.
Leggevo una volta su una rivista che l’albero è un processore naturale che può aiutarti a trasformare l’energia malata o negativa del tuo corpo in energia positiva e vitale.
Quando colleghi la tua energia con l’albero, faciliti la tua guarigione fisica ed emotiva.
La teoria taoista afferma che, poiché gli alberi stanno fermi, sono ottimi ad assorbire l’energia della terra e la forza universale dai cieli.

L’ENERGIA E LE VIBRAZIONI DELLA NATURA
Affascinante ricerca che studia l’energia delle vibrazioni delle piante si trova a Damanhur in Italia.
Questo eco-villaggio è sede di un laboratorio forestale che dispone di un bellissimo coro di alberi che cantano. Sì, hai letto bene … Alberi che cantano.
Dal 1976, i ricercatori hanno sviluppato uno strumento in grado di catturare le variazioni elettromagnetiche sulla superficie delle foglie e delle radici delle piante e convertirle in suoni. Incredibilmente, questi alberi sembrano controllare le proprie reazioni elettriche attraverso un meccanismo di feedback, dimostrando così una sorta di consapevolezza e preferenza per determinati tipi di musica.
Puoi vedere un video su questi “concerti di piante“ su Youtube.
Jonathan Drori ha scritto l’affascinante libro “Around the World in 80 Trees”.
Egli descrive come, da bambino, ha scoperto che gli alberi erano ciò che rendeva un Mondo altrimenti piatto tridimensionale, e che esistevano cosi le persone potevano salire in loro ed avere una vista differente della terra circostante.
Drori, guida il lettore attraverso 80 diversi alberi, ma l’immagine che ci lascia nella nostra mente è piuttosto deprimente.
Ad esempio, nella storia dell’albero del Pernambuco o “Pau Brasil” – dal quale il Brasile ha preso il nome– un l’albero che era così ricercato come fonte di colorante rosso che ora il Brasile ne è spietatamente impoverito, e oggi solo 2.000 alberi sono rimasti sulla terra di questa specie.
L’autore ritiene che alcuni alberi abbiano cambiato il corso della storia, come l’albero di china del Perù, la cui corteccia contiene chinino, un composto che aiuta a prevenire e curare la malaria.
Più della metà degli europei che colonizzarono alcune parti del mondo morirono di malaria, quindi l’autore ritiene che l’albero della China fosse fondamentale per la sopravvivenza delle colonie europee ai tropici.
E anche i detentori del record sono impressionanti: gli alberi più vecchi hanno diverse migliaia di anni, i più alti sono alti oltre 100 metri e i più grandi possono avere cime degli alberi così grandi che un intero mercato può adattarsi alla loro ombra.
Ho vagato spesso nei boschi del Piemonte e ricordo con piacere quelle passeggiate nelle vicinanze di Alba, oppure a Limone Piemonte o nelle colline tra Alessandria e Valenza Po.
Ho pensato recentemente che fosse la cosa migliore che ho fatto da giovane, poi diventando adulto ho avuto meno tempo per queste cose.
Guardo ancora a loro in autunno, cercando di vedere i colori che possono regalarmi.

Ricordo una volta in macchina da Washington a Cleveland, in mezzo a colori sgargianti di alberi mai visti prima, con la nebbia che ne copriva solo alcuni metri.
Nascondendone la parte centrale degli alberi e spuntando fuori dalla nebbia nella parte alta del medesimo.
Dei faggi dell’Ohio sono sempre rimasto impresso, con l’oro e il rosso e il sospiro delle foglie in autunno!
Davanti a me c’era più del mio desiderio iniziale e quello che vidi in quel tratto di strada è fotografato nella mia mente per sempre, perché’ anche quel giorno ero senza macchina fotografica.
Come la volta che rimasi senza parole davanti ai Pini sull’altopiano del Gran Paradiso che visitai in inverno molti anni fa.
Ah! il vento e il candore e i rami neri ricoperti di neve, durante l’inverno sul Gran Paradiso!
Che strano ricordo tornò nella mia mente mentre guidavo da ore una macchina presa a noleggio nella Capitale americana.
La mia voce si alzò e cominciai a cantare da solo dentro la macchina, mentre la radio suonava un pezzo di Neutral Milk Hotel e tutto sembrava chiudersi in un cerchio magico… “nel cielo sopra di me” e mi sentii cosi bene che avrei voluto fermare quei momenti per sempre.
Probabilmente l’ho fatto oggi scrivendo queste memorie.
ps) se siete arrivati fino alla fine, magari potete essere interessati anche a questa storia.