Una Nazione che e’ di fatto un “Brand”. Tempo per trasformarlo, abbandonarlo o tenerlo in coma per ancora qualche anno?

By Massimo Usai

Quando una Nazione vive come un “Brand”, la vita democratica è a rischio al suo interno.

In molti l’hanno avvertito e denunciato da anni, l’ho dovuto vivere di prima persona prima di ammetterlo a me stesso, ma la “Gran Bretagna” è in buona parte solo un prodotto commerciale, un “brand, per chiamarla come la chiamano nei Paesi anglosassoni.

Si, avete capito bene, ne più ne meno, che un McDonalds o una Coca Cola.

In Gran Bretagna è tutto basato sull’immagine e sull’illusione che tutti nel Mondo vogliano vivere in Inghilterra. La gente è veramente convinta che il Mondo intero sia sempre focalizzato sull’isola britannica.

Su questa consapevolezza d’essere un “Brand”, la Gran Bretagna ha basato il suo ruolo e le sue funzioni nel mondo economico a livello globale.

Qualunque sia la vostra opinione sulla Monarchia e sui capi di Stato non eletti, la più grande risorsa della Gran Bretagna è proprio la famiglia Reale. 

La Gran Bretagna è sempre stata focalizzata nel tentare di affascinare il Mondo, attirando l’attenzione ruotando attorno a questa “strana” famiglia di Reali, ma ultimamente forse si è toccato il massimo di questa focalizzazione. 

A metà strada tra serietà istituzionale e gossip da tabloid estremizzato all’ennesima potenza, media e politici, hanno fondato una base solida della loro forza, usando l’immagine della Monarchia per controllare al meglio il proprio popolo o i loro lettori, che da anni, sono praticamente gli stessi.

Quando  il principe William sposò Kate Middleton, più di due miliardi di persone guardarono la cerimonia nunziale in tutto il Mondo. 

In quell’occasione il valore per il “Brand Britain” salì alle stelle e, sia chiaro, non è che sia qui a considerare questa una cattiva cosa, in fin dei conti anche l’Italia o la Francia sono anche un “brand”, per altri aspetti, non certamente per Re, Regine o Principesse in carica,  ma per la loro sontuosa storia, cultura e Arte e la capacità di essere propositivi e innovativi in tantissimi altri campi, dal cibo alla moda, per esempio.

Il Mondo produttivo in Francia e Italia, è un motore importante dell’economia e moda, cibo e vini, hanno poche rivalità nel Mondo


In poche parole, se anche per Italia e Francia il brand nazionalista è importante, non è fondamentale e vitale come lo è per la Gran Bretagna.

Insomma, vivere di storia non è un cattivo investimento. 

Anzi, fa parte di una strategia arguta e illuminata, però quando la bandiera nazionalista popolare è troppo presente, il pericolo di diventare poco democratici è strumentalizzabili, è decisamente elevato.

La sostanza del Brand inglese, è totalmente assorbita dal popolo, che per trovare qualcosa di simile, un ego centrismo cosi elevato, devi orientarti verso la Russia, la Cina o gli Stati Uniti, per trovare una presunzione e un isolamento culturale simile quella inglese.

Come in tutti questi fenomeni, non è che sia sempre stato cosi, questa ondata attuale, è conseguente ai politici in carica negli ultimi 10 anni nel Regno Unito.


Finite le “grandi visioni” dei vari Primi Ministri Laburisti che hanno guidato il Paese nell’attraversare il nuovo Secolo, sono rimaste le piccole idee del “chiudersi in se stessi” e circondarsi di nemici e di gelosie immaginarie. 

Accusando tutti e tutto, è una strategia vecchia come il Mondo per creare controllo e potere,  giusto per poter mantenere il controllo in mancanza di progettualità e visioni geniali.

Ad ogni modo, Matrimoni e  Giubilei vari, i gossip  e lo svolazzante modo di vivere dei Reali Britannici è unico in Gran Bretagna e sembra affascinare molte persone in tutto il mondo.

Non penso sorprenda che The Crown sia lo show più visto di Netflix in tutto in Pianeta.

Cosi come non sorprende che un “affare interno”, una bega familiare come questa di Henry e Megan, sia diventata oggetto di discussione mondiale. 

Delude, ma non sorprende, che nello scorso week-end, in mezzo alla peggiore gestione della Pandemia in Europa, nel bel mezzo alla crisi economica più grande dal 1759 e al fallimento del Brexit che sta’  distruggendo migliaia di imprese nel Paese, la BBC ha aperto le News con i primi 15 minuti dedicate alla vicenda e alcuni tabloid hanno dedicato  le prime 11 pagine del giornale per parlarne e in particolare per attaccare i due ragazzi che hanno deciso di vivere esternamente a questa giostra reale.

Personalmente penso che questo modo di vendere se stessi, questa ossessione di avere il Brand “Gran Bretagna” sempre in primis in ogni discussione, oltre all’esasperazione delle tradizioni da difendere ad ogni costo,  non tendono di certo ad evolvere un popolo che ha seri problemi di educazione e di conoscenza reale di quello che si succede oltre la Manica.

Un popolo che parla solo ed esclusivamente una sola lingua e che si offende se va in vacanza da qualche parte e non trova nessuno che parla inglese.

E’ chiaro che il progetto politico è, in mancanza di progettualità e di idee, tendere a rinchiudere i propri cittadini in una bolla senza senso, intrattenendoli con cose banali e inutili, e farli unire dietro uno spirito nazionalistico per controllarne meglio la loro vita. 

Non è per nulla sorprendente che i Conservatori, nonostante il Governo disastroso, che c’è, pieno di affari personali, che in un altro Paese qualunque in Europa avrebbe già visto alcuni Ministri arrestati per interessi privati in pubblico esercizio, vedano invece i sondaggi premiarli e se si andasse oggi alle urne, ne uscirebbero più vincenti di due anni fa.

Alla fine, se The Crown guarda indietro alla storia, la famiglia Reale deve continuare a sviluppare e proteggere, la propria immagine per servire ulteriormente a rafforzare il marchio più importante della Gran Bretagna moderna. 

L’unica azienda che tiene in piedi un Paese che è di fatto diviso più che mai e che forse non è mai stato unito. 

Non è mai stato realmente “Gran Bretagna”, cosi come i Balcani non sono mai stati realmente “Jugoslavia” o i Paesi Baltici non sono mai stati seriamente “Russia”.

Sembra strano ipotizzare una fine simile alla Jugoslavia o all’Unione Sovietica, ma era assurdo pensare alla dissolvenza rapida dell’egemonia russa sull’Est Europeo e meno ancora pareva impossibile che una Pandemia avesse messo in ginocchio il Pianeta, quindi una divisione e una dissolvenza della Gran Bretagna non è cosi assurda da prevederla come possibile.

Forse è un’osservazione ingiusta, o forse solo poco informata, ma William e Kate – che sembrano entrambi persone decenti – al momento sembrano amplificare ulteriormente le tradizioni “sbagliate” della famiglia Reale, piuttosto che modernizzarla come pensavamo che avrebbero fatto dieci anni fa.

Harry si è sempre sentito come la wild card in questo contesto tra tradizione e nuove idee, e, sposando Meghan Markle, ha introdotto una vera star nel mix e con lei, sta minando e mettendo in dubbio, tradizioni secolari che in molti sanno essere sbagliate, ma che nessuno ha mai avuto il coraggio di affrontare seriamente.

Forse finirà tutto in un nulla, in una semplice serie su Netflix, ma i segnali che invece tutta la vicenda possa esplodere e rivoluzione il “Brand” generale, e non per questo sparire, ma perlomeno cambiarlo radicalmente, sono tutti li, davanti a noi.

La storia dei prossimi mesi ci dirà chi vincerà questo braccio di ferro tra Conservatorismo e Modernizzazione. Tra paura e coraggio.

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