By Massimo Usai
NON SOGNARE CHE SIA FINITA FINO A QUANDO NON SIA FINITA PER DAVVERO
Come fotografo e scrittore, vi posso assicurare che non c’è nulla di casuale nel viaggiare.
Dalle fotocamere e gli obiettivi che posizioni con cura nella tua borsa, al blocco di carta e le penne che usi portare con te.
Io ho un debole per le penne che compro spesso in blocco da Muji.
Adoro la loro semplicità e morbidezza, come tutto quello che penso venga pensato e realizzato in Giappone.
C’è un’enorme chance che poi nella realtà sia differente, ma mi piace continuare a pensare che nel Paese del Sol Levante, le cose siano perfette.
In Hotel uso il mio computer portatile per avere la prima selezione e sensazione delle mie foto, prima di tornare a casa e utilizzare il mio computer dedicato alla post produzione degli scatti che faccio.
Uno dei momenti speciali è però osservare le note che ho scritto e cercarle di rimetterle in ordine nella mente e aggiungerci impressioni, parole, ordinare frasi con senso compiuto e mettere le virgole e i punti necessari al posto giusto.
Osservare quelle le note che ho preso con carta e penna, seduto in un bar o in una panchina in mezzo alla folla e trascriverle su un foglio elettronico è un esperienza che mi isola dal resto dei problemi del Mondo.
Mi fa star bene.
Ecco perché’, quando viaggio, ogni angolo è una nuova cornice di una storia o di una foto.
Una via piena di negozi di antiquariato che vendono cartoline scritte da amanti dilaniati dalla guerra, o cimiteri che ospitano poeti solitari e castelli difesi nel passato da Regine e Re passati nel dimenticatoio della storia, sono tutti elementi potenziali per ottime storie o per sceneggiature per un film, ma anche semplicemente per un post sul mio blog.
Ogni colore e oggetto all’interno di ogni coffee shop è un piccola storia da inquadrare e ogni persona all’interno è un potenziale personaggio che desideri osservare e attendi con pazienza che facciano qualcosa che giustifichino il tuo scopo, e ogni bambino e’ un “eroe destinato” per le tue storie.
Quando si viaggia, è facile guardarsi intorno e vedere Imperi in rovina e paesaggi eterni e pensare che viaggiare sia una lezione del passato.
Ma non lo è.
Per uno scrittore e per un fotografo,ogni passo è un passo avanti nel tempo mentre quella terra lontana viene messa a fuoco negli occhi dalla mente.
Ogni clic della fotocamera è un modo per mettere nel passato il momento in cui vivi, è vero, ma quando riguardi lo scatto sei nel futuro.
Ogni passo è un tratto di penna su quella pagina vuota spericolata, bella e travolgente che e’ la vita.
Ed è per questo che mai smetterò di amare viaggiare, fotografare e scrivere.
Sto solo aspettando il momento per farlo ancora ed ho la speranza che non sia poi cosi lontano quel sospirato momento.
Per ora non mi resta che sognare che tutto sia finito, ma non è finito ancora nulla, almeno fino al momento che sul serio tutto è finito.
Some Pictures from some trips from Last year


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